COME ADDESTRARE UN PITBULL?

Di sicuro ne hai sentite di cotte e di crude in merito alla scelta di prendere un Pitbull cucciolo. A questa razza è toccata in sorte una pessima reputazione, alimentata da provvedimenti legislativi sparsi per il mondo che continuano a stigmatizzarla. Ma davvero va sconsigliata l’adozione di un Pitbull cucciolo? Bisogna seguire un approccio particolare nell’addestramento del Pitbull? In questo articolo abbiamo provato a rispondere proprio a queste domande.

Cosa dice la legge a proposito dei Pitbull

L’Italia non fa parte di quei Paesi che hanno dichiarato illegale il possesso, l’allevamento o l’importazione di un Pitbull cucciolo o adulto che sia. Ciò significa che prima di varcare il confine di uno di questi Stati potresti dover lasciare a casa il tuo cane, senza porti nemmeno il problema di come addestrare un Pitbull. Se avere un Pitbull non è espressamente condannato, è anche vero che il maggior ente cinofilo italiano, ovvero l’ENCI, non riconosce questa razza. Solo l’American Staffordshire Terrier, che pure è imparentato col Pitbull, gode del riconoscimento. Un Pitbull pertanto non riceverà il pedigree. A prescindere dall’appartenenza o meno a una razza, tuttavia, l’addestramento del Pitbull è un momento di vitale importanza.

Addestramento del Pitbull

L’addestramento del Pitbull deve iniziare il prima possibile. Fissa delle regole e non cambiarle in corso d’opera per non creare disorientamento nel cane. Solo potendo contare su dei punti fermi il tuo cane potrà crescere serenamente. Modificare le regole e i comandi potrebbe portarlo a lungo termine a non ascoltarti più. Le uniche “alterazioni” che puoi permetterti sono alcuni piccoli strappi alla regola nel concedergli qualcosa che solitamente gli è vietato, per esempio salire sul divano.

L’addestramento del Pitbull in tenera età è più semplice rispetto a quello in età adulta. Un Pitbull cucciolo deve imparare tutto da principio, un cane adulto invece ha già un vissuto, talvolta anche traumatico, e abitudini proprie sulle quali devi intervenire. In questi casi l’aiuto di un educatore cinofilo è la chiave per venire a capo del percorso rieducativo.

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Educazione cinofila: da cosa partire

Per capire come addestrare un Pitbull devi mettere a fuoco alcuni principi fondamentali dell’educazione cinofila, che valgono per tutti i cani. Oggi, più che di addestramento del Pitbull, si parla di educazione, a testimonianza della condanna totale di pratiche violente, coercitive e punitive. Se chiedi consiglio su come addestrare un Pitbull, la risposta sarà molto probabilmente unanime: adotta un approccio positivo. Significa premiare tramite piccole ricompense (uno snack sano e goloso da sgranocchiare, delle semplici coccole o un momento giocoso) i comportamenti corretti. Una volta instaurato un rapporto di fiducia ti verrà più facile farti ascoltare. La violenza, al contrario, rischia di scatenare comportamenti problematici e, considerato il vigore e il fisico di questi cani, non ti conviene cercare lo scontro. Anche in questo caso, educatori cinofili e veterinari comportamentisti possono risolvere i tuoi problemi.

Nello stabilire come addestrare un Pitbull, ricordati che i principi guida devono essere tre:

  • Pazienza: devi dare al tuo cane il tempo di assimilare gli apprendimenti. Non è realistico pensare che i risultati arrivino da un giorno all’altro soprattutto a percorso appena iniziato. Non ti innervosire se vedi che non risponde a un comando come dovrebbe. Soprattutto, non punirlo, percepirebbe la punizione come un’ingiustizia non capendone la ragione. L’unica cosa da fare è reiterare il comando e ripetere tutti i passaggi finché il tuo Pitbull non l’avrà interiorizzato.

  • Costanza: la perseveranza e la ripetizione nel tempo di comandi ed esercizi prima o poi darà i suoi frutti, non perderti d’animo! Soprattutto, non pensare che sovraccaricare il momento educativo porterà maggiori risultati. Meglio limitare le sessioni a quindici minuti, ma fare in modo che siano un appuntamento quotidiano. Anche il ripasso di ordini precedentemente insegnati è un ottimo esercizio: tornandoci su avrai la possibilità di verificare che siano stati realmente appresi e che il cane sia in grado di ricordarli. L’addestramento del Pitbull è agevolato dal carattere di questi cani, dotati di grande intelligenza. Un Pitbull cucciolo non avrà problemi a imparare, se seguirai per filo e per segno questi consigli.

  • Coerenza: un cane che incontra delle difficoltà a cogliere il senso dei comandi faticherà a impararli. Punta sulla semplicità, non ha senso creare degli ostacoli. Soprattutto, non cambiare le istruzioni in corso d’opera. Per una parola scegli una determinata azione senza fare modifiche, o rischi di mandare in confusione il cane, che di conseguenza non ti obbedirà più.

C’è un altro punto da tenere a mente per capire come addestrare un Pitbull. Anche se di base questi cani sono socievoli, hanno bisogno di essere esposti al contatto e all’incontro con altri individui, ma sempre in modo positivo. Ignorare questa necessità può sfociare in alterazioni del carattere e problemi comportamentali. Un Pitbull, oltre ad avere una muscolatura possente, ha anche un morso altrettanto potente: i rischi, se non sai come gestirlo, sono notevoli.

Da quali comandi iniziare

Un compito delicato come addestrare un Pitbull non può che partire da due comandi fondamentali, comuni a qualsiasi altra razza.

  • Il richiamo: un Pitbull va tenuto al guinzaglio sempre e comunque, perché oltre che essere previsto dalla legge è il modo giusto per evitare che scappi. Nella malcapitata ipotesi in cui riesca a svincolarsi, è necessario che torni da te rispondendo al richiamo del proprio nome o alla parola che hai deciso di associare. Ne va della sua e dell’altrui incolumità. Per questo ti conviene puntare su questo insegnamento fin dal primo giorno di convivenza.

  • Camminare al guinzaglio: guinzaglio di norma e museruola all’occorrenza sono previsti ed è bene che tu ne prenda nota. Potrebbe essere conveniente, se non prima hai la dimostrazione che il tuo cane risponda come dovuto ai comandi, portarlo in aree di sgambamento dedicate ai cani. Deve imparare a stare al guinzaglio e camminare senza tirare, strattonare e zigzagare. Controllandolo bene, eviterai anche che spaventi i passanti. Nell’immaginario collettivo, infatti, i Pitbull sono cani pericolosi. Anche se questo assunto scaturisce da una serie di pregiudizi, una fama del genere è dura a morire. Anche se in Italia non è obbligatorio sottoscrivere un’ assicurazione per Pitbull, si tratta pure sempre di uno strumento utile per affrontare eventi sgradevoli causati involontariamente dal tuo cane.

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