LA SALUTE DELL’AKITA INU

Stai meditando di adottare un cane? Lo vorresti con una salute di ferro? La salute dell’Akita Inu è a prova di malanno! Questi cagnoloni si ammalano difficilmente e hanno un’elevata resistenza. La cute e il pelo richiedono qualche accorgimento e il sistema immunitario va opportunamente rafforzato.

La salute dell’Akita Inu: punti di forza

L’indole indipendente dell’Akita Inu si riflette anche nel fatto che non richiede un habitat particolare. Il contesto e lo stile di vita sono quasi irrilevanti per la salute dell’Akita Inu: è un cane primitivo, robusto di natura. Originariamente, gli Akita Inu erano cani da caccia, usati per cacciare grossa selvaggina: cinghiali, cervi e perfino orsi.

L’Akita Inu è atletico e resiliente, ma al tempo stesso molto pulito. Si lava da solo, come i gatti, abitudine piuttosto rara tra i cani. Se vive in casa con te, ti accorgerai che una volta capito dove fare i suoi bisogni non andrà in giro a sporcare, è preciso e ordinato!

Dell’Akita Inu salta subito all’occhio il mantello ispido e folto. Ha anche un sottopelo, che fa da scudo contro le intemperie. Per questo l’umidità e il freddo non sono un problema. Come capire se un Akita Inu gode di buona salute? Bisogna scrutare attentamente cute e mantello, nient’altro.

La salute dell’Akita Inu: punti deboli

Contrariamente a quanto si possa pensare viste le dimensioni di questo cagnolone, la salute dell’Akita Inu non è particolarmente a rischio di problemi digestivi o disturbi articolari. È un punto a favore dei cani appartenenti al gruppo 5 (cani di tipo Spitz e di tipo primitivo). Il loro unico punto debole? La pelle. Tra le malattie della pelle del cane che tipicamente colpiscono la salute degli Akita Inu ci sono infatti l’adenite sebacea, piuttosto rara, e la sindrome uveo-dermatologica (VKH).

Akita Inu: quali sono le malattie più comuni?

👉 Adenite sebacea

L’adenite sebacea è una malattia genetica che attacca le ghiandole sebacee della pelle – per intenderci, quelle che secernono il sebo. Questo provoca un’elevata secchezza della pelle e una perdita di pelo totale o parziale. L’adenite sebacea prende di mira quella parte del sistema immunitario preposta alla salute della pelle e del pelo. In alcuni casi, l’eccessiva secchezza della cute porta alla formazione di croste, talvolta maleodoranti e molto pruriginose. Gli effetti possono essere devastanti per la salute dell’Akita Inu, cosicché nei casi più gravi l’unico modo per porre fine alle sue sofferenze è purtroppo l’eutanasia.

Ad oggi, non esistono dei test per individuare la malattia prima che ne appaiano i segni. Lo stesso vale per le cure: non ce n’è una in grado di eliminare l’adenite sebacea. Le uniche terapie sono tuttora quelle sperimentali e consistono nell’uso di detergenti e oli specifici. Anche per questi motivi l’introduzione di integratori alimentari naturali è vivamente consigliata.

👉 Sindrome VKH (Vogt-Koyanagi-Harada) o uveo-dermatologica

Una delle rare malattie genetiche che potrebbero intaccare la salute dell’Akita Inu è la sindrome uveo-dermatologica, simile a alla sindrome VHK che colpisce gli umani. Anche la sindrome uveo-dermatologica è una malattia autoimmune e interessa in modo particolare gli occhi, che possono sviluppare:

• Edema corneale (opacizzazione della cornea)

• Congiuntivite

• Decolorazione dell’iride

• Ifema (presenza di sangue all’interno dell’occhio)

• Cecità (distacco della retina)

Spesso, a questi sintomi si accompagna un’infiammazione intraoculare, oppure una perdita di pigmentazione delle palpebre che può interessare anche tartufo e labbra.

Le terapie somministrate ai cani sono identiche a quelle usate per gli umani affetti da sindrome VKH, ovvero immunosoppressori. Sono farmaci che comportano effetti collaterali di un’entità non certo lieve: sete eccessiva, aumento dell’appetito, respiro corto e affannato. Talvolta si notano anche infezioni virali e batteriche e alterazioni del comportamento.